Ci siamo trovati ben in 30 (di cui 9 amici) tra consorelle e confratelli per questa breve, ma molto interessante camminata sulla Rocca di Cavour, una vetta alpina rimasta isolata in mezzo alla pianura dopo l’era quaternaria.

Il tempo è andato via via migliorando per cui ci ha consentito di fare le 10 tappe previste da questo itinerario naturalistico, che avvolge tutta la Rocca, dichiarate Riserva Naturale. Salendo lungo la Scala Santa abbiamo incontrato il museo a cielo aperto detto “ROCCART” con varie sculture in legno in mezzo al bosco. Proseguendo in salita ecco la cava di pietra utilizzata nel 1100 per costruire il castello e le mura sopra la Rocca che poi furono distrutte dal generale francese Nicolas Catinat nel 1690 durante una delle sue tante incursioni in Valle Susa e nelle pianure limitrofe. Subito dopo la bella grotta che era stata utilizzata da un eremita. Poi con un ultimo sforzo eccoci sulla Vetta della Rocca dove troneggia il mausoleo degli alpini della 1° guerra mondiale al cui interno in epoca più recente è stata collocata una statua della Madonna in marmo bianco. Dalla vetta (siamo a 462 m di alt) il panorama a 360° è bellissimo, veramente qualcosa di eccezionale.

Lasciata la vetta in breve abbiamo raggiunto prima la panchina gigante e poi il Torrione una vecchia postazione militare e di sorveglianza di cui rimangono solo dei ruderi, sempre in posizione molto panoramica. L’arrivo del sole ha reso la vista ancor più interessante.

Poi la discesa passando per la zona di San Maurizio ed eccoci al centro di Cavour dove consumiamo il pranzo sulle panchine della piazza centrale riscaldate da un bel sole.

Abbiamo ripreso la nostra passeggiata aggirando dal basso la Rocca e potendo così ammirare lungo i suoi pendii dei bei vigneti. Importante la visita finale all’abbazia di Santa Maria con la sua splendida cripta e l’annesso museo Caburrum.

Giornata molto proficua che ci ha permesso di visitare una località molto particolare. E’ trascorsa in allegria ed amicizia con soddisfazione da parte di tutti.

Il Priore Giancarlo