Cammino di San Carlo giugno 2019 – Relazione
Tra il 5 e l’8 giugno 2019 cinque membri della Confraternita (tra cui 4 ardimentose consorelle) hanno portato a termine le prime 2,5 tappe del Cammino di San Carlo. Partiti dal San Carlone ad Arona con un bellissimo affaccio sul lago Maggiore, seguendo antiche sterrate e percorsi devozionali, che in gran parte furono solcati dall’instancabile San Carlo Borromeo, abbiamo prima superato il paese di Invorio per poi penetrare nel bosco con il sentiero detto “dorsale V” e così salire verso il Monte Barro famoso, per la presenza di un antico villaggio medioevale (ora totalmente ristrutturato) e di una chiesette dedicata a S. Maria Annunziata. Poi si è continuato per la vecchia mulattiera che ci ha portato a Pecorino frazione di Ameno da dove siamo scesi in fondo alla valle per attraversare il torrente Agogna; da qui, su un sentiero molto ombroso, abbiamo seguito il corso del torrente per un lungo tratto all’interno della Riserva Naturale Speciale del Monte Mesma; successivamente un ripido percorso devozionale ci ha portati in cima, dove si trovano il convento omonimo e la chiesa dei frati francescani minori. Ormai il lago d’Orta e l’isola di S. Giulio erano sotto di noi e con ultimo sforzo abbiamo raggiunto il Sacro Monte d’Orta per poi scendere in piazza Motta e con il battello passare all’altra riva, al paese di Pella per il pernottamento. L’indomani ancora seguendo mulattiere devozionali (la Via della Cappelle) da Pella, all’interno di boschi ombrosissimi, siamo rapidamente saliti prima al bel paesino di Arola e poi ancora su fino al passo della Colma; la discesa per un intricato sentiero ci ha portato alla chiesetta dell’Addolorata di Civiasco e poi a Cilimo da dove abbiamo raggiunto Varallo Sesia ed il suo Sacro Monte. Fino a qui ci ha accompagnato anche una rappresentante del Cai di Fossano. Sabato ultimi 13 km del nostro cammino che da Varallo ci ha condotti prima a Roccapietra alla cappella di S. Agostino e poi in una piccola e stretta valle dominata da una pietraia e dal lago di S. Agostino, piccolo specchio d’acqua risorgiva sul quale stavamo fiorendo le ninfee; più avanti dopo aver superato il paese di Quarona siamo arrivati al ponte (sul fiume Sesia), ora solo più pedonale di Isolella, dove è terminato il nostro cammino. Temperature gradevoli e tempo clemente ci hanno permesso di vivere, cito una delle partecipanti, “belle emozioni in semplicità ed armonia”. (G.M.)