da Logrono a Najera
A Logroño il pellegrino può ammirare una città il cui centro storico conserva tutta la sua atmosfera di borgo medievale. La Rúa Vieja –il viale più antico del capoluogo riojano- e la calle Barriocepo sono le strade che utilizza il pellegrino per attraversare questa città, non senza prima fermarsi davanti alle Chiese di Santiago el Real, con un’immagine del secolo XVII che rappresenta l’apparizione dell’Apostolo nella battaglia di Clavijo; Santa María del Palacio, che possiede una pala d’altare del secolo XVI di Arnao di Bruxelles, una delle opere più importanti del manierismo spagnolo; San Bartolomé, di stile romanico e gotico, -e incluso, mudejar (fusione di elementi romanici e gotici con l’arte araba)-; e la Concattedrale di Santa María la redonda, un bel tempio gotico coronato da due torri barocche.
l camminante esce dalla città per la porta del Camino, e continua il tragitto fino a Navarrete, dove prima di arrivare scoprirà i resti dell’Albergo di San Juan de Acre, mandato costruire nel Medioevo da Doña María Ramírez.
Navarrete è una cittadina molto accogliente, con un rifugio tra i migliori del Cammino, e quando la chiesa è aperta è possibile ammirare l’imponente retablo nero e oro, recentemente recentemente restaurato.
Attraversa poi la località per la medievale Calle Mayor -segue lo stesso tracciato che impose il pellegrinaggio- nella quale si trova la Chiesa dell’Assunzione, del secolo XVI, e l’abbandona passando accanto al cimitero che conserva la facciata dell’Albergo sopraccitato e capitelli inerenti al Cammino.
L’Itinerario trascorre poi verso Nájera, culla di re e corte del regno Pamplona -Nájera all’epoca del re Don García. Questa cittadina reale fu tappa del Cammino a partire dall’anno 1030, in cui Sancho el Grande decide di deviare l’Itinerario dei pellegrini.
A Najera, su un anonimo muro di una fabbrica, è riprodotta la più famosa poesia murale del mondo, quella dedicata ai pellegrini del Cammino dal Parroco Banos; la città vecchia è unita a quella nuova dal ponte romanico sul rio Yalde, sul quale si affaccia anche il moderno rifugio con 90 posti letto.
Suo figlio García IV ordinò poi edificare il Monastero di Santa María la Real ed un ostello fissando così, definitivamente, il suo carattere di città di pellegrinaggio.
Il Monastero, un magnifico tempio gotico edificato su di un altro precedente agli inizi del secolo XV, accoglie il chiostro ed il sepolcro di Doña Blanca, quello di Diego López de Haro, il panteon dei Re ed il Coro, in quell’epoca dei veri e propri capolavori.