da Najera a Santo Domingo de la Calzada
L’ottava giornata del Cammino lascia Nájera.
Prima di continuare il tragitto verso Azofra ci deviamo dal Cammino di Santiago per dirigersi verso i santuari di San Millán de la Cogolla, che, sebbene estraneo al pellegrinaggio, ebbero un enorme importanza nella Spagna cristiana medievale. A San Millán ci sono due dei più noti ed importanti della Spagna, i monasteri di Suso, secolo VI al XI -probabilmente il più antico della penisola iberica-, e Yuso, secolo XI.
Ambedue sono la culla della lingua spagnola, qui si scrissero le prime parole di una delle lingue più importanti del mondo. Ripreso il Cammino di Santiago, continuiamo fino ad Azofra. Il rifugio municipale consente di dormire in comode camere a due letti. Dopo Azofra si trovano due riferimenti dell’antico Cammino tracciato da Santo Domingo nell’XI secolo: la Cappella della Virgen de la Valvanera, e il Rollo del Pellegrino. Si sale poi verso i paesini di Cirueña e Hervias. Infine il Cammino arriva a Santo Domingo de la Calzada, una delle tappe più importanti del Cammino, che attraversa la cittadina da un lato all’altro.
Questa bella cittadina commemora con il suo nome un monaco -proclamato santo- che dedicò gran parte della sua vita a facilitare il passaggio ai pellegrino, costruendo lui stesso chiese, alberghi e il ponte che attraversa il fiume Oja e la strada che unisce la sua cittadina con Redecilla. Santo Domingo – insieeme a San Juan de Ortega – sono stati due Santi che hanno lasciato un importantissimo segno sul Cammino. A Santo Domingo de la Calzada sono attribuiti diversi miracoli, tra loro il più noto è quello accaduto circa 300 anni dopo la sua morte e che è conosciuto popolarmente con il nome della Leggenda del Gallo e della Gallina.
Questo meraviglioso fatto attrassero durante secoli i pellegrini, che arrivavano a Santo Domingo de la Calzada –proclamata cittadina nel 1134 per concessione di Alfonso XI-, desiderosi di contemplarne qualcuno. Una volta a Santo Domingo, il camminante deve visitare la Cattedrale, magnifico edificio iniziato verso la metà del secolo XII e concluso poi in epoca gotica, che conserva, tra le altre preziose opere d’arte, il mausoleo del Santo ed una pala d’altare maggiore di stile rinascimentale. Emerge anche la sua torre del secolo XVIII. La basilica custodisce il “gallinero”, dove vivono i discendenti dei polli del miracolo. La città conserva inoltre l’albergo fondato da San Domenico, anche se fu ricostruito nel secolo XIV ed attualmente è un Parador de Turismo (albergo fuori città).