La Confraternita San Giacomo di Cuneo ha effettuato questo cammino dal 6 al 8 giugno 2019.
San Carlo Borromeo è con tutta probabilità l’unico santo della storia cristiana ad essere passato più volte tra Biellese, Valsesia, Cusio e Verbano, a partire dal 1578 fino al 1584, anno della sua morte. San Carlo si recava da Milano a Torino per rendere omaggio alla Sacra Sindone e nel ritorno passava da Biella a salutare i cugini Ferrero Fieschi e a Varallo, dove seguiva i lavori per il Sacro Monte.
Il Cammino di San Carlo è un lungo percorso religioso e culturale che da Arona – passando per i Sacri Monti di Orta, Varallo e Oropa confluisce a Viverone nella via Francigena. Nella metà del Cinquecento fu più volte percorso dal già citato cardinale Borromeo, a cui si deve la denominazione della via storica. L’intero cammino si sviluppa in almeno 12 tappe per un totale di circa 200 km, con un percorso abbastanza impegnativo per i continui saliscendi tra le varie valli attraversate e che si snoda tra decine di santuari e conventi, presenti lungo la strada. Come Confraternita abbiamo per il momento effettuato un primo breve tratto dell’intero percorso che andiamo a descrivere; ulteriori parti sono già previste e speriamo di effettuarle nei prossimi anni.
1° tappa da Arona a Pella km 26 – disl + 540 m – Il percorso ha inizio ad Arona dal Colosso di San Carlo (noto come San Carlone). La tappa unisce i Laghi del Verbano e del Cusio, da Arona a Orta San Giulio, passando per i paesi dell’Alto Vergante, attraverso le verdi valli del Vévera e dell’Agogna, dove si passa anche accanto ad un fucina del settecento; il versante cusiano è scandito dai percorsi devozionali che salgono al Monte Mesma e che culminano nel convento e nella chiesa seicenteschi, governati ora dai frati francescani. Dalla sommità del colle, si gode una suggestiva vista sul Lago d’Orta e, in particolare, sul maestoso massiccio del Monte Rosa. Ridiscendendo in quota, si superano Lortallo, Legro (con la scenografica Villa Crespi ora albergo) e Orta, dove sorge il Sacro Monte dedicato a San Francesco d’Assisi. Da qui si ridiscende attraverso una bella stradina selciata fino a Piazza Motta (centro di Orta) dove si prende il battello, che va prima in direzione dell’isola di S. Giulio, dominata dall’abazia benedettina Mater Ecclesiae, e poi si dirige sulla sponda opposta dove attracca a Pella, bellissimo paese sul lago e meta della tappa.
2° tappa da Pella a Varallo Sesia – km 19,2 – disl. + 600 m. La tappa ripercorre i passi della Peregrinatio, uno storico cammino devozionale tra i due Sacri Monti quello di Orta e quello di Varallo, seguendo le antiche vie di comunicazione tra la Valsesia e il Cusio. Questo tratto fu percorso quasi sicuramente più volte dal cardinal Borromeo per seguire i lavori della Nuova Gerusalemme a Varallo. Si lascia Pella passando di fronte alla chiesa parrocchiale e si supera il torrente Pellino su un tipico ponte in pietra; si prende in decisa salita una mulattiera verso il Monte S. Giulio; si abbandona poi per la statale e dopo si imbocca la via delle Cappelle, che tra faggi e castagni porta al paese di Arola. Si procede ora su ampia mulattiera che prima in leggera salita poi con tornanti più decisi passa in un altro versante, supera gli alpeggi della Barchetta e con un ultimo strappo arriva al valico della Colma ( 930 m) sulla SP 88. Da qui inizia la discesa prima su asfalto che poi si abbandona per un ripido sentiero che scende nella valle, attraversa il torrente, con un paio di passerelle, e raggiunge l’Oratorio dell’Addolorata di Civiasco (o Oratorio di S. Pietro). Da qui il percorso è meno ripido e ci porta alla case di Cilimo, dove si svolta a destra per il Pian Pollino che prelude alla periferia di Varallo, segnata dalla presenza della Chiesa della Madonna di Loreto. Ora si entra nel tessuto urbano della città e si arriva al centro sotto il Sacro Monte, che si potrà raggiungere anche più tardi o a piedi o con la funivia.
3° (semi) tappa da Varallo Sesia a Ponte Isolella – km 13,3 – disl. + 130 m. Ora si va a percorre la parte centrale della Valsesia tra i due maggiori centri e cioè Varallo e Borgosesia fino a Ponte Isolella che è una frazione e si trova a metà di questa 3° tappa, che termina nel paese di Guardabosone. Si parte da Varallo con un ultimo sguardo in alto alla Sacra, che incombe sulla valle, ripercorrendo la strada del giorno prima fino alla frazione di Cilimo, dove si ritrovano le quattro cappelle che formano una piccola Via Crucis e da qui ci si porta verso il paese di Roccapietra. Con una bella mulattiera, detta delle Cavaglie, si arriva alla cappella di S. Agostino e prendendo il sentiero 624 nel bosco si raggiunge il piccolo lago di S. Agostino, adagiato sul fondo di una stretta ed impervia valletta. Si costeggia il lago e si prosegue tra le pietre in una zona detta “Bunda Tuppa” ovvero conca buia, passando vicino ad un grande masso, detto il sasso delle streghe. Presto questa valletta si apre e diventa più facile orientarsi ed arrivare al paese di Quarona, adagiato sulla piana con a fianco il fiume Sesia. Dopo il paese, utilizzando i marciapiedi della statale, si passa a fianco del lanificio Loro Piana per poi abbandonarli per una strada secondaria e panoramica sulla valle e si arriva alla frazione di Vanzone. Si torna sulla statale nei pressi di un bellissimo ponte (fr. Ponte Isolella) ora solo più pedonale che consente l’attraversamento del Sesia. Da qui attraversandolo si raggiungere dopo circa 10 km Guardabosone. Noi ci siamo fermati al ponte e da qui con il bus di linea siamo andati a Vercelli e poi col treno siamo tornati a casa.
Note: Il percorso è abbastanza ben segnalato (almeno per la parte percorsa), ma la presenza delle tracce GPS può aiutare molto. Le tappe sono abbastanza impegnative soprattutto in caso di cattivo tempo, per cui occorrono esperienza e un sufficiente allenamento; il periodo migliore sono i mesi di maggio e giugno e poi settembre. Esiste anche un libro “Il Cammino di San Carlo” scritto dal sig. Franco Grosso, ideatore del cammino, con una descrizione del percorso molto dettagliata. Nel libro si trovano anche le varie accoglienze disponibili. Le tappe vanno modulate in base alla presenza o meno di queste.
Il Cammino di San Carlo 1