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L’attività dei volontari sul Cammino di Santiago per i pellegrini italiani

Nel piccolo paese di Arca (o Pedrouzo come indicano i cartelli stradali) che è l’ultima tappa su Cammino francese prima di Santiago c’è la parrocchia di Santa Eulalia tenuta dai padri italiani di Don Guanella, congregazione che opera con i suoi missionari in ogni continente.

Lì si fa accoglienza ai pellegrini, soprattutto italiani, tenendo aperte alcune chiese del cammino che senza i volontari sarebbero inesorabilmente chiuse e dove i pellegrini possono sostare un attimo in preghiera e meditazione, ottenendo anche il timbro sulla credenziale.

I volontari che prestano la loro opera per un minimo di 15 giorni sono presenti nei seguenti luoghi: borgata Rua, poco prima di Arca, dove distribuiscono materiali sul cammino invitando i pellegrini che sosteranno in paese per la notte alla Messa per i pellegrini, che ogni giorno viene celebrata in Sant’Eulalia (anche se in lingua spagnola) alle ore 19.00. San Payo e Lavacolla, due piccole e suggestive chiesette sull’ultima tappa e non lontane da Santiago, dove si può sostare un attimo e timbrare anche la credenziale. Santa Maria del Cammino, in Santiago non molto distante dalla Cattedrale. E’questa la chiesa affidata agli Italiani dove ogni giorno alle 16.30 Padre Fabio Pallotta (quando presente) celebra per i pellegrini italiani e tiene l’omelia riguardante il senso del Cammino.

Oltre a queste postazioni alcuni volontari operano sul cammino verso Finisterre, anche lì tenendo aperta due chiese e invitando alla Messa, che viene giornalmente celebrata nella chiesa che situata all’inizio del percorso finale al faro di Finisterre. Quando i volontari sono numerosi si tiene anche aperta la chiesetta di Sendelle, sul cammino primitivo, sita poco prima della confluenza di questo cammino nel più trafficato Cammino Francese.

I volontari sono ospitati in una bella casetta al centro del paese, ognuno ha la sua camera, vi sono tutti i servizi e la cucina ove il mattino si fa colazione prima di essere operativi.  La cena comunitaria (molto ricca grazie alle attenzioni ed alla bravura della cuciniera Letizia) vede riunite dalle dieci alle quattordici persone secondo i giorni ed è sempre molto allegra e vivace. Per il pasto di mezzogiorno panino o spuntino nei locali vicini alle chiese. A carico del volontario sono le spese per il viaggio andata e ritorno dall’Italia.

I volontari possono, secondo le loro attitudini, fare anche piccoli lavori di giardinaggio, pulizia e riparazioni ed altro ancora. Il periodo di apertura e di accoglienza è tra aprile ed ottobre ed è un’esperienza molto bella e gratificante perché si sta a contatto con i pellegrini di passaggio e si può conversare con loro, oltre che con i simpatici padri guanelliani.

Per informazioni preliminari si può telefonare al Rettore della Confraternita Alessandro Vertamy (tel. 339 3715 655) o andare sul sito dei Padri Guanelliani in cui si trovano indicazioni e numeri di telefono per le richieste di partecipazione.

A. Vertamy maggio 2024

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